Dividendo Eni verso il 6% grazie ad una trimestrale sopra le attese

Dividendo Eni verso il 6% grazie ad una trimestrale sopra le attese

La società del Cane a sei zampe tira le somme di un 2007 caratterizzato da tensioni valutarie e inquietudine crescente dei Mercati internazionali. La trimestrale della società conferma la consolidata reputazione dell' Eni come "titolo difensivo" e propone agli azionisti un aumento di dividendo di cinque centesimi di euro. La cedola passa infatti da 1,25 euro a 1,30 euro, di cui 0,60 euro già distribuiti agli azionisti sotto forma di acconto nel mese di ottobre 2007. Ai prezzi con cui il titolo Eni viene attualmente scambiato dal Mercato, il rendimento annuale del dividendo sfiora la soglia del 6%.

L' utile netto "adjusted" della società petrolifera italiana è risultato in calo del 9% a 9,47 miliardi di euro per l' intero 2007, mentre è tornato in crescita del 13,7% a 2,68 miliardi di euro nell' ultimo trimestre dell' anno. La produzione di idrocarburi ha subito una flessione dell' 1,9% nel 2007 con una produzione media di 1,736 milioni di barili al giorno, ma è risultata in crescita dell' 1,1% nell' ultimo trimestre dell' anno con 1,815 milioni di barili al giorno. La società del Cane a sei zampe comunica inoltre che a fine 2007 le riserve certe di idrocarburi boe (barrel oil equivalent) ammontavano a 6,37 miliardi di barili con un prezzo di riferimento del Brent di 96 dollari al barile ed un tasso di rimpiazzo delle riserve pari al 90%. Per quanto riguarda le forniture di gas inoltre, mercato nel quale Eni punta a rafforzare la propria leadership europea, si è registrata una crescita del 9,8% nell' ultimo trimestre e dello 0,9% nell' arco dell' intero 2007.

L' Amministratore Delegato dell' Eni, Paolo Scaroni, ha commentato con soddisfazione i dati della trimestrale, sottolineando come siano stati realizzati ottimi risultati nonostante un quadro internazionale complicato dal forte apprezzamento dell' euro sul dollaro (+9% nel corso del 2007) e dalle tensioni geo-politiche che hanno influenzato negativamente l' attività di numerosi giacimenti petroliferi internazionali dati in concessione all' Eni, "in primis" quelli di Nigeria e Venezuela.

Autore: Italia Risparmio - Fonte originale: Italia Risparmio.
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