Gli effetti della crisi dei mutui subprime non risparmiano l' Italia

Gli effetti della crisi dei mutui subprime non risparmiano l' Italia

In anticipo rispetto alle previsioni, gli effetti della crisi dei mutui subprime stanno arrivando anche in Italia. Cresce il tasso fisso dei mutui erogati dalle banche italiane con la conseguenza che le famiglie troveranno una nuova sorpresa sotto l' albero di Natale. I rischi di una serie di conseguenze implicite alla crisi che, in estate, ha investito l' economia statunitense, erano molto alti anche in Italia ma le previsioni del governatore di Bankitalia, Mario Draghi, vedevano gli effetti arrivare nella primavera del 2008. Invece sembra che una catena di circostanze sfavorevoli abbia già portato ad una serie di sviluppi negativi per coloro che hanno richiesto un mutuo bancario nel nostro paese.

La crisi di fiducia e di liquidità generate dalla crisi americana hanno comportato per le banche un aumento dei costi di approvvigionamento che avranno risvolti sui clienti, specie se correlati alla politica monetaria della Bce, colpevole di rialzare i suoi tassi. Questi hanno comportato rate più pesanti per chi ha optato per il tasso variabile (il parametro di indicizzazione Euribor è più che raddoppiato da giugno 2005) a cui si somma oggi l' effetto subprime che si traduce in ulteriori rincari per i nuovi mutui, specie per il mercato retail.

Dato che il tasso variabile diventa sconveniente per i clienti, si è verificata un' inversione di tendenza: la quota dei flussi erogati relativi a mutui a tasso fisso è superiore al 50% (in particolare, 51% contro il 18% dello stesso periodo dell' anno precedente). Più in generale, si registra un significativo rallentamento delle erogazioni: dal +21,1% del primo semestre 2006 ad un ben più modesto +6,8% del primo semestre 2007. Questo significa due cose: se da un lato, quello delle famiglie, è cresciuta l' incertezza dallo scorso anno, dall' altro versante, quello bancario, l' elargizione di finanziamenti per le unità abitative è stata notevolmente ridimensionata. Si è venuta a creare in questo modo una situazione sfavorevole per i clienti che richiedono mutui.

Purtroppo, nonostante le rassicurazioni della Bce e di Bankitalia, le ripercussioni per i consumatori finali ci saranno e si verificheranno già dai prossimi mesi. Secondo l' Adusbef, che ha effettuato uno studio di settore molto approfondito, ci sarà un rincaro su mutui e prestiti di circa 180 euro all' anno per nucleo familiare. Questo perché i tassi sono destinati a diventare l' ammortizzatore della crisi Usa, scaricando l' incombenza della stessa sui risparmiatori invece che sugli istituti di credito. Il singolo percepirà in modo minore il peso, rispetto alle banche, ma la conseguenza primaria sarà una sensibile riduzione del potere d' acquisto per le famiglie ed un indebitamento delle stesse che, a lungo termine, può risultare dannoso.

Nel frattempo cresce il livello di indebitamento personale che è ormai divenuto una consuetudine anche in Italia: basta osservare le pubblicità riguardati finanziamenti e mutui. Un cambiamento di cultura gioverebbe alle famiglie e sarebbe un sonoro campanello d' allarme per gli istituti di credito, a volte colpevoli di lucrare troppo sui risparmiatori pur di non modificare le loro politiche interne.

Autore: Fabrizio Goria - Fonte originale: The Just Choice.
Alcuni diritti riservati. Distribuito con licenza Creative Commons del tipo 2.5 e riproducibile a patto di citare la fonte originale e di redistribuire il lavoro prodotto con la medesima licenza.

Italia Risparmio is Hosted & Powered by ServInt