Finanza comportamentale: l' irrazionale psicologia dell' investitore

Finanza comportamentale: l' irrazionale psicologia dell' investitore

Finanza comportamentale, una branca dell' economia che studia i comportamenti ed in particolare le scelte dell' individuo in campo economico partendo dalla sua psicologia. Economia e psicologia dunque, un binomio dal quale sembra impossibile prescindere visto e considerato che la prima è pur sempre una scienza sociale e si occupa di indagare il comportamento degli individui ed in particolare le loro scelte nell' uso delle risorse (limitate).

In realtà gran parte delle teorie economiche poggiano sull' assunto che i comportamenti degli individui siano guidati dalla razionalità. Razionalità significa che essi basano le loro decisioni su tutte le informazioni a loro disposizione e che i prezzi di mercato incorporano tutta l' informazione contenuta nella serie storica dei prezzi (teoria dell' efficienza dei mercati). Impossibile sbagliare le proprie scelte in un contesto simile dunque, in un mondo così perfetto. Ma aimè, si tratta pur sempre di una semplificazione, una di quelle che spesso gli economisti utilizzano nei loro modelli teorici nel tentativo di comprendere meglio la realtà.

Queste ipotesi però non sono sufficienti a giustificare certi fenomeni osservati in economia. Un contributo fondamentale a questo settore dell' economia lo dobbiamo a Kahneman e Tversky ed al loro lavoro "Decision Making Under Risk", risalente al 1979.

Sono troppe le anomalie del mercato per non porsi delle domande al riguardo. Se fosse vero infatti che gli individui agiscono sulla base della razionalità, come giustificare le bolle speculative di mercato di cui ogni tanto le cronache finanziarie ci riferiscono? Come spiegare gli scostamenti, le divergenze dei prezzi dei beni (ad esempio le azioni) dai loro valori fondamentali? Non sono di certo sufficienti le asimmetrie informative (ossia situazioni in cui alcuni operatori di mercato dispongono di informazioni di cui sono privi altri) a giustificarli.

La finanza comportamentale, appunto, se ne occupa, analizzando i comportamenti degli individui, scevra da preconcetti in merito a presunti (spesso inesistenti) atteggiamenti razionali che dovrebbero guidarli nelle loro scelte. Tre sono i concetti attorno ai quali ruota questa branca della scienza economica. L' euristica, l' ipotesi secondo la quale le scelte economiche più che basarsi su atteggiamenti razionali, poggiano sull' esperienza. L' inquadramento, il fatto cioè che una decisione dipenda anche dal modo in cui essa è presentata al nostro interlocutore. Ed infine le inefficienze del mercato appunto, quando certi equilibri di mercato sembrano inspiegabili con la teoria della razionalità.

Insomma gli individui non sono più considerati come macchine, computer che pensano e decidono in base ad una logica binaria. E, quando il prezzo di un titolo in borsa segue un percorso anziché un altro, quello che in base a ragionamenti razionali ci aspetteremmo prendesse, sappiamo a chi dare la colpa. All' irrazionale psicologia dell' investitore.

Autore: Daniele Di Teodoro - Fonte originale: Mondo Economico Blogosfere.
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