Eni sfiora i tre miliardi di utili nell' ultimo trimestre

Eni sfiora i tre miliardi di utili nell' ultimo trimestre

Eni crea valore per gli azionisti sfiorando i tre miliardi di utili nell' ultimo trimestre. La società del cane a sei zampe ha presentato una trimestrale con un utile netto di 2,89 miliardi di euro, in aumento del 53% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato e del 25% sul trimestre precedente. L' Ebit rettificato è salito a 6,2 miliardi di euro, in aumento del 46% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato e del 11% sul trimestre precedente. I dati trimestrali di Eni beneficiano delle quotazioni record raggiunte dal petrolio nel trimestre, con la qualità Brent che ha mantenuto una quotazione media sopra i 115 dollari al barile, in aumento del 53% rispetto allo scorso anno. L' attività della divisione Esplorazione & Produzione porta un contributo notevole agli ottimi dati trimestrali, con una generazione di utile pari a 1,08 miliardi di euro, in aumento del 79% rispetto all' anno passato.

In crescita anche l' attività produttiva nel trimestre, con una media di 1,76 milioni di barili al giorno, in aumento del 6,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. L' amministratore delegato del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha commentato con entusiasmo gli ottimi dati della trimestrale, sottolineando come l' elevato flusso di cassa permetterà di finanziare nuovi investimenti tecnici per 3,71 miliardi di euro, rispettare l' acconto cedolare da 2,36 miliardi di euro ed avviare il piano di "buy-back" di azioni proprie da 0,37 miliardi di euro.

Buone notizie arrivano per Eni anche dal Kazakistan, dove, dopo due anni di dure trattative, sembrano ormai definitivi gli accordi raggiunti per la creazione del consorzio che parteciperà allo sfruttamento dell' enorme giacimento kazako di Kashagan. L' operatore locale, KazMunaiGas, deterrà il il 16,8% del nuovo consorzio al pari di Eni, ExxonMobil, Shell e Total, mentre ConocoPhillips e Inpex entreranno con una partecipazione dell' 8,40% e del 7,56% rispettivamente. Le prime estrazioni inizieranno nel 2012, con una produzione iniziale stimata in 75.000 barili al giorno, mentre lo sfruttamento del giacimento arriverà a regime nel 2020, con una produzione media giornaliera stimata in 1,5 milioni di barili. Il Cane a sei zampe guiderà il consorzio fino alla messa in opera delle prime attività estrattive nel 2012, allorquando la regia gestionale del giacimento sarà suddivisa tra i diversi partecipanti: alla Shell andranno le attività marine, ad ExxonMobil le perforazioni, ad Eni l' impianto a terra.

Autore: Italia Risparmio - Fonte originale: Italia Risparmio.
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